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GIU' IN MEZZO AGLI UOMINI. VITA E MORTE DI GUIDO ROSSA
SERGIO LUZZATTO, Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa, EINAUDI 2021

Abbiamo sempre pensato che le Il 9 maggio 1978 con l'assassinio di Aldo Moro le Brigate Rosse avessero iniziato la loro fase conclusiva. Ebbene, pochi mesi dopo, il 24 gennaio 1979 ammazzano Guido Rossa, sindacalista, delegato Fiom all'Italsider di Cornigliano di Genova, comunista militante.
Sergio Luzzatto, storico, genovese, ricostruisce e racconta la vita e il contesto nel quale cresce Guido Rossa. Originaria della Valbelluna la famiglia emigra a Torino, dove il giovane  Guido matura come lavoratore e come uomo. Alpinista di vaglia (tenta anche la scalata con altri compagni a una cima dell'Himalaya) stringe forti amicizia con compagni di cordata. Nella vita militare sceglie di fare il paracadutista. Non si ferma davanti a nessun ostacolo. E' un ottimo fresatore,  in fabbrica è apprezzato dall'azienda e dai compagni che lo eleggono delegato nel Consiglio di fabbrica. Attivissimo nel sindacato ma anche presente nel partito. Sono gli anni di Berlinguer, della lotta armata, delle Brigate Rosse. Nelle fabbriche girano volantini delle BR per reclutare militanti. Il Partito dopo l'assassinio di Moro invita i compagni a denunciare il volantinaggio terrorista.
C'è paura. Ma "come ripeteva sconsolato suo padre tutte le volta che [S. Luzzatto] andava a trovarlo: Guido gavea massa corajo" (p. 179) e lui andò a testimoniare la presenza delle BR all'Italsider. E per questo lo uccisero. E lui se l'aspettava. Al suo funerale davanti a Berlinguer, Pertini, sindacalisti e operai, Luciano Lama disse: "Riconosciamo sinceramente che se il gesto di coraggio civile compiuto dal compagno Rossa non fosse rimasto troppo isolato, se attorno a lui, nel momento più arduo della prova, noi tutti, a cominciare dagli operai dell'Italsider, fossimo stati un solo grande testimone schierato contro il nemico della democrazia, forse la vita di questo nostro compagno non sarebbe stata spezzata" (p. 191)