Categoria: VEDERE
SANTIAGO, ITALIA
Il film che Nanni Moretti ha portato al TFF di quest'anno è un documentario sul colpo stato che l'11 settembre 1973 distrusse la democrazia cilena e instaurò la dittatura di Pinochet e dei militari che governarono nel terrore il paese fino al 1990.
Moretti racconta quell'11 settembre e la dittatura che ne seguì per rammentarci, speriamo non profeticamente come in altri suoi film, il rischio che stiamo correndo. La strada che stiamo percorrendo è quella che da Santiago arriva in Italia., come annuncia il titolo del film. Il quale documenta, con filmati d'epoca e interviste a testimoni, il Cile del 1973 e l'Italia degli anni Settanta per dirci, con la voce dei rifugiati cileni diventati cittadini italiani come e quanto sia cambiato il nostro paese. Oggi ascoltiamo con bella meraviglia i volti, le voci e le parole dei diplomatici dell'ambasciata italiana a Santiago di allora che diventò un campo profughi per chi riusciva a sfuggire ai torturatori golpisti. Il personale di quell'ambasciata allora esprimeva un paese che non aveva paura degli altri bensì esprimeva curiosità, interesse, partecipazione alla loro lotta. Come viene ricordato da qualcuno, il 1973 era lontano solo trent'anni dalla Resistenza al nazifascismo che occupava l'Italia; c'erano ancora i partigiani e i partiti antifascisti.
La lezione che ancora una volta Nanni Moretti, - quello di "con questi dirigenti non vinceremo mai" - , ci impartisce, è quella data all'inizio del dalla folla gioiosa che porta al potere Salvador Allende: "isquierda unida jamas serà vencida!".

Recensioni da segnalare quelle di Mymovies.it (col trailer) e di Doppiozero