Categoria: LEGGERE
PAOLO MALAGUTI, PRIMA DELL'ALBA
Di Graziani non c'è stato solo Rodolfo, criminale di guerra fascista in Libia, Etiopia e nella seconda guerra mondiale. Già nella prima, quella combattuta dai soldati italiani dal 1915 al 1918 ci fu un Graziani. Si chiamava Andrea, e non era parente. Era generale e diventò famoso, anzi, famigerato, perchè convinto che i soldati fossero "roba sua", e ne potesse fare quello che voleva, come ricorda Jacopo Giliberti su "Il Sole 24 ore" del 5 novembre 1917 https://jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com/2017/11/05/oggi-centanni-fa-il-generale-serial-killer-fa-fucilare-lartigliere-perche-fuma-il-sigaro-2/
Alberto Malaguti scrive un formidabile romanzo "giallo" sulla morte di questo generale, il cui cadavere viene ritrovato il 27 febbraio 1931 sulla massicciata della ferrovia tra Prato e Firenze. Dopo la fine della guerra aveva fatto carriera nelle fila della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, l'esercito personale del Duce Benito Mussolini, di cui era diventato Luogotenente generale. La versione ufficiale fu una disgrazia capitata al generale, che, alzatosi di notte per andare alla toilette, sbagliò porta e cadde dal treno in corsa. Non furono condotte indagini né si procedette all'autopsia per appurare le cause della morte, attribuita semplicemente alle conseguenze della caduta. Malaguti immagina che un ispettore di polizia, Ottaviano Malossi, conduca comunque delle indagini facendosene un'idea diversa. Non solo. L'intero libro racconta due storie. In parallelo all'l'indagine di Malossi nel febbraio 1931, viene anche raccontata la guerra del 1915-18 di un soldato in trincea, chiamato il "Vecio".
Ebbene. Per studiare la prima guerra mondiale bisogna certamente leggere i libri di Mario Isnenghi, Giorgio Rochat, Antonio Gibelli, ma per conoscere cos'è stata davvero la guerra di trincea, la condizione di giovani contadini di ogni parte d'Italia, gettati nella prima "grande" guerra europea, servono meglio i grandi romanzi come Un anno sull'altopiano di Emilio Lussu  e, appunto, questo Prima dell'alba di Paolo Malaguti, nel quale si racconta anche, ma non solo, della tragica e malsana vicenda del generale Andrea Graziani a Noventa Padovana, quando bastona selvaggiamente, fa mettere al muro e fucilare un soldato che, sebbene lo avesse salutato militarmente sull'attenti, aveva ancora il sigaro in bocca. Era il 21 novembre 1917, durante la ritirata di Caporetto.
Un libro da leggere con calma e da ricordare:  "La vita è strana...Dico il principio vitale, la forza che muove questa nostra complessa macchina di carne. A volte basta un colpo alla testa,o una piccola infezione, e un corpo muore...Ma non sempre va in questo modo ... la guerra ci ha obbligato a prendere atto di questa verità. Ha condannato a morte milioni di uomini in tutta Europa, uomini nel fiore degli anni, nel pieno del loro vigore. E li ha condannati a morte nelle maniere più strane e perverse..." (p. 255).  Di questo e molto altro ci narra il romanzo di Malaguti.