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PACE & LEGALITA' - MAGGIO 2022
Dieci anni fa fu assegnato il Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea con la motivazione che, dopo secoli di guerre, da più di settanta anni Francia e Germania, assieme a più di venti Stati-Nazione d’Europa avevano abolito la possibilità di risolvere i loro conflitti con la guerra. Le frontiere sono state eliminate. I conflitti di convivenza sono tanti ma altrettanti sono i negoziati per affrontarli. Si negozia, si discute, sono stati per questo stipulati trattati e stabilite regole affinché si arrivi prima o poi a un accordo. Ci sono istituzioni apposite, elette dai popoli o nominate dai governi dell’Unione: il Parlamento, il Consiglio, la Commissione.
E’ difficile, faticoso, lungo, ma prima o poi i problemi si affrontano e spesso si risolvono. La guerra invece non risolve i problemi. La guerra uccide i problemi. La guerra uccide le persone. La guerra uccide le città. La guerra distrugge, non costruisce, spesso crea le condizioni per altre guerre.

Tra gli umani c’è stato sempre qualcuno che ha pensato che la guerra risolvesse a suo favore il problema. Specialmente in Europa. Dove sono scoppiate nel secolo scorso le prime due guerre mondiali. Concluse con l’arma definitiva, il nucleare. Dal 1945 l’atomica diventa un tabù. Si cerca la pace per non rischiare la guerra nucleare che distruggerebbe l’umanità intera.

Ebbene, dal 24 febbraio sentiamo un rumore di fondo che preoccupa. Non si dice ma si fa capire che la guerra in Ucraina potrebbe anche… Cosa? Non basta quello che ogni guerra cosiddetta
“convenzionale” ammazza e distrugge? Tra noi e Kiev ci sono poco più di 2500 Km, 24 ore di pullman. Tre generazioni di europei hanno cancellato la guerra dal loro orizzonte del possibile. Il 24 febbraio è stato traumatico.

La Russia, una potenza nucleare europea, ha invaso uno stato europeo, la Repubblica di Ucraina, per rivendicare territori che considera suoi. Non pensavamo potesse succedere. Mai. Invece.
Si fa la guerra per i confini. Per i territori. Come all’inizio della storia dell’umanità: mors tua vita mea. No! NO!
C’è vita per tutte e tutti su questo pianeta.
Con quello che l’umanità spende per distruggere si potrebbero costruire prodotti per dare da vivere a tutti gli otto miliardi di abitanti di questa Terra.

Per favore, per favore, tornate umani: cessate il fuoco!


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