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IL SOL DELL'AVVENIRE, NANNI MORETTI
Nanni Moretti, Il sol dell'avvenire, 2023 - sceneggiatura di Nanni Moretti, Francesca Marciano, Federica Pontremoli, Valia Santella - Fotografia di Michele D'Attanasio - Montaggio di Clelio Benvenuto - Musiche di Franco Piersanti

Nanni Moretti fa un film su di sé. Come quelli dell'inizio e dei suoi successi,  si pensi a Ecce Bombo del 1978 e Caro diario del 1993. Alcune, parecchie, sue battute sono rimaste celebri: "sono uno splendido quarantenne",  "mi si nota di più se non ci vado o ci  vado e me ne sto in disparte", "D'Alema dì qualcosa di sinistra", ecc. ecc.
Sono questi i suoi film migliori. Quando affronta i temi e i problemi della sua vita. La passione politica, le relazioni con gli altri e le altre.
Quando si cimenta con la vita quotidiana, la vita di coppia, la famiglia, non fa grandi film, a parte La stanza del figlio del 2001, l'unico tra quelli che non parlano di sé ma ha un soggetto originale scritto da lui. Usa infatti di solito per questi temi sceneggiature tratte da romanzi, come Tre piani del 2021.
Il sol dell'avvenire è tra i suoi film migliori. Appartiene a quelli che, come i migliori, trattando di sé riesce a dare voce alla sua generazione e alle sue passioni politiche. A quella generazione che in gioventù era sessantottina e comunista, critica dell'URSS, e che oggi vive di nostalgia. E allora sogna. Se non si fosse fatta quella scelta..., se si fosse andati da quella parte.., ecc...
E chi meglio di Fellini ha rappresentato al cinema i sogni? La scena finale de Il sol dell'avvenire non è solo una citazione della passerella che conclude 8 e 1/2 , è assolutamente necessaria a raccontarci in una sequenza la struggente nostalgia di quel bellissimo sogno che è stata per una generazione la possibilità reale di una società giusta, libera e socialista. E... il cartello di Trotsky vuole solo dire che Stalin ha impedito la realizzazione del sogno!
Ha ragione Fabio Ferzetti che su L'Espresso del 23 aprile 2023 così conclude la sua recensione al film:
"E poi, a un certo punto della vita (...) il passato diventa una funzione del futuro. Purché lo si sappia interrogare. Morale un po' amara ma forse inevitabile, oggi. Un giorno si farà la storia della sinistra italiana (e delle sue occasioni perdute) attraverso Moretti. Anzi lo sta già facendo lui, dal 1976. Con il cuore in mano."